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I Nizariti (quelli di Assassin's Creed!)


Disclaimer: ho verificato i libri di cui fornisco i titoli, ma non sempre riesco a controllare le fonti segnalate perché spesso non sono disponibili. Se qualcuno ne sa di più mi piacerebbe avere qualche link ai documenti storici.

Pochi riconoscono il nome dei Nizariti, anche se forse qualcuno potrebbe averlo riconosciuto dato che si lega a una nota serie di videogame.
I Nizariti sono conosciuti anche come al-Hašīšiyyūn o più comunemente Hashashin, o secondo altri come Asasiyun, o ancora più volgarmente Setta degli Assassini.

La Setta degli Assassini era un ordine, o una setta se preferisci, militante che abbracciava la corrente Islamica della dottrina Ismaelita.

Le notizie sopravvissute alla distruzione della loro fortezza, Alamut, sono poche; tra l'altro si mischiano alle leggende trasmesse dai loro sostenitori e alle voci propagandate dai loro nemici. Questo rende più impegnativo riuscire a distinguere la verità. Ma ci proviamo lo stesso.

Verità e leggende
La teoria più in voga è quella proposta riportata anche dal romanzo di Vladimir Bartol: Alamut, che viene richiamata da wikipedia italiana.

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Secondo i più gli assassini si facevano.

In parole povere, questo è quello che diceva la propaganda occidentale: la parola "assassino" deriva dalla parola hashashin, cioè utilizzatore di hashish.
I Nizariti drogavano i loro adepti con Hashish, poi li lasciavano in un giardino pieno di gnocche, facendogli credere di essere in paradiso. Dopodiché dicevano loro che se eseguivano gli ordini e morivano sarebbero tornati in paradiso.

Questi adepti assassini erano addestrati a introdursi in diversi ambienti sociali e diventare "cellule dormienti" fino a che non arrivava l'ordine di uccidere.
Erano addestrati fisicamente e mentalmente. E nessuno si accorgeva di essere manipolato? Neanche uno?

Questa teoria è stata la più seguita per molto tempo. Ma visto che è la più conosciuta la trascurerò e ne offrirò un'altra presentata da Bernard Lewis.

L'hashish serviva davvero?
Secondo Lewis l'effetto dell'Hashish era troppo conosciuto per mantenerlo segreto, e peraltro nessuna fonte sunnita né ismaelita lo riporta in alcun documento. Molto probabilmente questa spiegazione se l'erano inventata gli occidentali che non riuscivano a comprendere il comportamento dei Nizariti, o volevano mostrarli sotto una luce negativa.

Voglio essere chiaro, e aggiungere la mia.
Non escludo  che gli Ismaeliti magari facessero uso di droghe, forse ritualmente, e l'hashish poteva essere una di esse; o forse alcuni lo assumevano prima della missione come fanno i soldati (come gli stim pack degli space marine :p).
La questione è che NON lo utilizzavano per manipolare, bensì solo a scopo rituale o di combattimento.

Lamentarsi delle droghe degli altri è solo propaganda.
Consideriamo anche che il capo dei Nizariti si riservava il permesso di disobbedire alla Shari'a (il codice morale e religioso islamico), e quindi poteva permettere l'uso di droghe; ma è troppo esile come prova.

Anche Wikipedia propone una tesi diversa.

Versione di wikipedia inglese
The name 'Assassin', from the Arabic Hashishin or "users of hashish", was originally derogatory and used by their adversaries during the Middle Ages. The modern word 'assassin' is derived from this name. However, Amin Malouf states that "The truth is different. According to texts that have come down to us from Alamut, Hassan-i Sabbah liked to call his disciples Asasiyun, meaning people who are faithful to the Asās, meaning 'foundation' of the faith. This is the word, misunderstood by foreign travelers, that seemed similar to 'hashish'".

In poche parole, il termine Assassino non deriva dalla parola Hashishin (ossia utilizzatore di hashish), ma dalla parola Asasiyun, cioè, "colui che ha fede in Asās", che significa fondamento della fede.

Un sacco di gente si è fatta ammazzare (o sacrificata, parola usata se la persona in questione fa parte della propria fazione) per fede. Il martirio è una qualità riconosciuta dalle religioni. Quindi possiamo darlo per accertato: esistono convinzioni per cui gli esseri umani sono pronti a morire.

Braveheart
Questo è un uomo che ammazzava e che si è fatto ammazzare per la sua fede nel concetto "libertà".
O almeno così è successo nel film, ed era una storia credibile.

Cosa si diceva di loro

Barbarossa li nominava Heyssessini. Da quanto affermava vivevano in un castello su una montagna, e i contadini dei dintorni portavano bambini al signore del posto. Questi accoglieva i pargoli e li isolava dal resto del mondo, provvedendo a insegnargli le lingue e addestrarli, mentre li indottrinava.
William, arcivescovo di Tiro, diceva che i Nizariti sceglievano il loro signore per merito e non per diritto di successione, e lo chiamavano l'Anziano.

Perfino il Saladino sembrava rispettarli. Durante l'assedio ad Azaz, il 22 maggio del 1176, un Nizarita era riuscito a colpire Saladino, senza ferirlo gravemente. Dopo l'evento Saladino iniziò a dormire in una speciale torre di legno e permetteva di avvicinarsi solo alle persone che conosceva.

Come sono nati
Hasan-i Sabbah era uno studioso e un viaggiatore alla ricerca di un posto dove perseguire la sua causa. Aveva escluso la possibilità di aprire una base clandestina in città onde evitare di venire scoperto e perseguitato. Così alla fine decise di prendere la fortezza di Alamut, una roccaforte su un ripido crinale.
Hasan-i Sabbah conquistò la fortezza usando solo la propaganda. Sparse i suoi missionari (da'is) nei territori circostanti e infine riuscì a inviarne uno anche all'interno della fortezza. Attese finché i suoi fedeli non divennero abbastanza numerosi; quindi riuscì a installarsi segretamente nel castello.
Quando i tempi divennero maturi, sfrattò il precedente proprietario. O meglio lo lasciò andare e, secondo le cronache persiane, gli diede perfino una lettera di credito (traduzione da draft) per 3.000 dinari d'oro come pagamento per la fortezza.
Hasan non uscì mai più da Alamut, anzi pare che si allontanò solo due volte da casa sua. Almeno ufficialmente.

In questo castello nacque la setta dei Nizariti.

Alamut Rovine alamut
Un disegno che rappresenta la fortezza di Alamut e una foto più attuale delle rovine.

Scopo
I veri motivi che hanno spinto Hasan a dare luce alla setta dei Nizariti sono ormai sepolti con lui. Forse per vendicarsi, forse per sete di potere.
La cosa certa è che i Nizariti lottarono per la propria indipendenza contro Turchi Selgiudici che erano a capo dell'Iran Sunnita, contro i crociati e anche contro il Saladino.
Il loro scopo era quindi sopravvivere, prosperare e convertire fedeli all'Ismaelismo.

Chiamavano la loro missione da'wa.

Appartenenti - gradi
Rafīc: un termine che spesso gli ismailiti usavano per definire sé stessi. E' un termine generico anche per esprimere il concetto di amico, o forse meglio "camerata" o "compagno".

Predicatori
Shaykh (o anche il termine persiano Pir): sta a significare Anziano. E' il leader religioso, conosciuto anche come il Vecchio della Montagna.
Hujja (o anche Dai-al-kirbal): i predicatori anziani.
Da'is (o Da'iyyīn): missionari ismailiti, predicatori addestrati nell'arte della propaganda. Letteralmente "gli evocatori" (in inglese "summoner"). Insegnavano la da'wa: la missione o la predicazione. Nel periodo più tardo erano divisi in gradi e avevano anche il ruolo di insegnanti. Ogni Da'i aveva una jazīra (si traduce isola) che rappresenta il territorio o l'etnia sulla quale aveva giurisdizione (direi che si può paragonare al termine cristiano parrocchia).
Mustajībs: il rango più basso. Gli iniziati, che si traduce in "convenuto" o "colui che risponde" (in inglese "respondent").

Agenti
Fidāʾīs: i membri attivi che procedevano alle esecuzioni, i veri e propri assassini. Secondo alcuni autori vestivano di bianco, e portavano una cintura, un cappuccio o gli stivali di colore rosso.
Lasiqs: gli apprendisti che si addestravano a diventare assassini.

* Altri libri affermano che esistesse un'unica gerarchia e che i Fidāʾīs fossero un grado più basso dei predicatori.

La dottrina
Gli Ismaeliti erano una società segreta con un sistema di giuramenti e iniziazioni e con una gerarchia suddivisa in gradi, ciascuna con conoscenze diverse. Gli scrittori Ismaeliti si sentivano i custodi di segreti sacri.

Hasan e i suoi seguaci riuscirono a trasformare i desideri confusi, le convinzioni, e la rabbia repressa della gente scontenta. Creando da questo un'organizzazione la cui coesione, disciplina e violenza mirata, non ha simili nella storia precedente o successiva (cit. Bernard Lewis).

Questo è quanto afferma Lewis.

In realtà sull'argomento ho trovato altre informazioni nel libro Secret Societies di Arkon Daraul. E' un libro piacevole, ma ho il timore che sia pieno di pettegolezzi, visto che segnala davvero poche fonti.

Dirò di più. La gran parte mi sembrano palesi cazzate, tanto che ero in dubbio se riportarle o meno. Le elenco solo perché alcune mi sembrano simili al motto usato in Assassin Creed "Nulla è reale, tutto è lecito", e perché tanto stiamo parlando di fantasy, quindi magari qualcuno può trovare fonte d'ispirazione.

Le classi degli Assassini erano divise in gruppi di studio unisex, maschi o femmine, che si chiamavano Assemblee della Saggezza. Gli studenti dovevano passare attraverso 9 gradi di iniziazione. (I nomi dei gradi li ho introdotti io per organizzarli in maniera più chiara).

Gradi di iniziazione alla fede
1° Grado - Confusione: tutte le idee, tutte le convinzioni religiose e politiche, venivano messe in dubbio. L'istruttore usava false analogie per mettere in dubbio tutto quello che i mentori precedenti avevano insegnato allo studente.
Si insisteva con questa tecnica di confusione finché lo studente non era pronto a giurare fedeltà a uno degli istruttori.
2° Grado - Fedeltà: gli studenti dovevano accettare che gli Imam erano la vera e unica fonte di ogni conoscenza segreta e del potere.
3° Grado - I sette Imam: venivano rivelati i nomi esoterici dei Sette Imam, insieme alle parole segrete tramite i quali potevano venire evocati. La ripetizione di questi nomi poteva liberare un potere da usare al servizio dell'individuo o della setta.
4° Grado - I sette mistici: all'apprendista venivano dati altri sette nomi di Misiti Datori di legge (Law Givers), i nomi erano: Seth, Shem, Ishmael, Aaron, Simon, Ali e Mohammed, il figlio di Ismail.
5° Grado - Gli apostoli e i profeti: in questo grado venivano insegnati i nomi di dodici apostoli sotto a sette profeti. Venivano insegnati i nomi, le funzioni e poteri magici degli stessi. Durante questo grado veniva insegnato il metodo per influenzare il prossimo mediante la sola concentrazione.
6° Grado - La dialettica: il praticante doveva mostrare competenza analitica e la capacità di distruggere qualsiasi genere di argomentazione.
7° Grado - Il Grande Segreto: tutta l'umanità e tutto il creato era parte di un tutto, che includeva anche il potere creativo e distruttivo. L'Ismaelita poteva usare questi poteri grazie all'aiuto di una potenza chiamata il signore del tempo.
8° Grado - La rivelazione: tutte le religioni del mondo sono una frode. Quello che conta è l'individuo che può ottenere la realizzazione solo servendo il potere superiore: l'Imam.
9° Grado - Azione: nessuna convinzione è reale, tutto ciò che conta è l'azione.

Mappa
Se clicchi sull'immagine puoi vedere meglio il territorio che controllavano.
E' segnato in bianco, a sinistra dell'impero dei selgiuchidi in verde.

Metodi strategici
Per arrivare alle vittime prescelte gli assassini usavano raggiri, astuzie, e soprattutto accurata preparazione.

L'assassinio esisteva già da molto tempo e altri lo avevano giustificato, ritualizzato e perfezionato prima di loro. La differenza sta nel fatto che gli Assassini furono i primi a utilizzarlo come strumento politico per manipolare le persone.

Il metodo per raggiungere i loro scopi era molto semplice: il terrore e la rappresaglia.
Il terrore dei Nizariti era mirato: terrorizzavano i capi, e i responsabili, non terrorizzavano il popolo in generale.
Colpivano all'improvviso, e i bersagli erano persone di potere: principi, generali e governatori che condannavano la dottrina Ismailita o che autorizzavano la repressione di coloro che la professavano.

Tutte le loro tecniche, tutte le loro azioni, venivano usate per trasmettere un messaggio di terrore.

Spesso gli assassini minacciavano di assassinio i governanti musulmani o cristiani, al fine di estorcere una tassa. Allo stesso tempo per un periodo gli assassini pagarono un tributo agli Ospitalieri che invece non si facevano intimorire.

Questo metodo funzionava molto bene contro stati centralizzati, dove figure di spicco detenevano gran parte del potere grazie alla lealtà verso una persona, come gli stati islamici del tempo. Al contrario il terrore aveva meno rilievo contro strutture organizzate, basate su gerarchie più solide e lealtà verso l'istituzione, come i Cavalieri Ospitalieri.

Il messaggio - Il pugnale

Gli Assassini non usavano mai frecce, dardi o veleno. Neanche quando questi mezzi avrebbero potuto rendere la situazione più favorevole o sicura.

L'arma che preferivano era il pugnale. La pugnalata aveva un significato: "possiamo arrivare così vicino da pugnalarti, potremmo essere chiunque. Non puoi fidarti di nessuno".
Non è facile vivere con un pensiero del genere.
Per aumentare l'imatto del messaggio spesso la pugnalata veniva sferrata in pubblico dove tutti potevano vedere.

Il messaggio - siamo pronti a morire
La maggior parte degli Assassini veniva catturata e uccisa dopo il colpo, addirittura qualcuno diceva anche che fosse vergognoso fuggire dopo la morte del bersaglio.
Secondo la leggenda gli assassini erano perfino disposti a lanciarsi giù da una torre per dimostrare la loro fede.

Basso mantenimento
Un vantaggio della loro strategia era l'uso moderato di risorse. Non dovevano addestrare e mantenere masse di soldati, bastava individuare e formare un numero contenuto di Fidāʾīs.

yeahstar
Un re sarà spaventato più da un singolo guerriero a piedi che da centinaia di migliaia di cavalieri.
Uno scrittore ismaelita (un po' parafrasato)

Metodi tattici

Siamo abituati a vedere Ezio Auditore che sale sui tetti, trova la vittima e le salta in testa. Ma sono azioni troppo rischiose nella realtà: attirano l'attenzione, e per questo è facile fermarle con operazioni di polizia.
Basterebbe un piccolo contingente per fermare l'assalto se il colpo non va a buon fine da subito e vedere una persona che salta sulle pareti o che si infiltra in una fortezza è TROPPO sospetto.
Attiverebbe la sicurezza (siano essi cavalieri templari, soldati, mercenari, giannizzeri, guardie del corpo o chi per loro) e questi armati potrebbero facilmente fermare uno o più assassini grazie al migliore armamento e alla superiorità numerica.

Assassin
E' irrealistico. Ma è divertente.
E nei videogiochi è più importante il divertimento, quindi chiudiamo un occhio.

I metodi ce li racconta Re Filippo VI di Francia. Il documento è: Brocardus, Directorium ad passaggium faciendum, in RHC, E, Documnts arménians, ii, Paris 1906, 496-7 (nota riportara da Lewis nel libro The Assassins).

Re Filippo VI diceva... (mia ritraduzione dal testo di Lewis, quindi già tradotto)
Come diavoli, fingono di essere angeli della luce, imitando i gesti, i modi di vestire, i linguaggi, le usanze e le azioni di vari popoli e nazioni [...]
Non posso spiegare come riconoscerli dai modi di fare o da altri segni distintivi, perché queste cose sono ignote anche a me; né posso spiegare come apprendere il loro nome, tanto è esecrabile la loro professione, e così odiata da tutti, che cercano di nascondere il più possibile i loro veri nomi. [...]
Perciò conosco solo un unico rimedio per la salvaguardia e protezione del re, che in tutta la dimora, per qualsiasi genere di servizio, per quanto piccolo o breve o meschino, nessuno debba essere ammesso, tranne quelli il cui paese, posto, lignaggio, condizione e persona non siano interamente, completamente e chiaramente conosciuti.

I Fidāʾīs venivano addestrati in vari mestieri e secondo differenti usanze, così da potersi mischiare a qualsiasi popolazione.
Grazie alle capacità ottenute dall'addestramento riuscivano facilmente a fare carriera in qualsiasi luogo; e la cultura unita alla buona educazione permetteva loro di guadagnare la fiducia delle vittime.

Le loro abilità erano le seguenti, in ordine d'importanza:

1) Fede (chi vuole la chiami fanatismo, è la stessa cosa usata come offesa): rimanere sotto copertura per lungo tempo senza avere dubbi ed essere disposti a ottenere la fiducia di una persona per ucciderla non è semplice. Questo per me è l'elemento più importante.
2) Adattamento: cioè capacità di inserirsi negli ambienti. Conoscenza di lingue, usanze e modi di fare.
3) Capacità: conoscevano i mestieri e le professioni, ed erano più bravi e colti del lavoratore medio.
4) Combattimento: conoscevano i punti vitali e sapevano come colpirli. Per quanto rimarcata questa è l'abilità meno utilizzata. Non ci vuole molto a piantare un coltello in una vittima ignara.

Le parole d'ordine

Questo potrebbe essere un altro pettegolezzo, lo riporto per completezza.
Un Fidāʾīs sapeva che sarebbe andato in missione quando sentiva le seguenti parole:

Da'is: "da dove provieni?"
Fidāʾīs: "dal paradiso."
Da'is: "vai allora, e uccidi l'uomo che nominerò. Al tuo ritorno andrai a dimorare in paradiso. Non aver timore perché gli Angeli di Allah ti trasporteranno in paradiso senza indugio."

Un'azione tipica

1 - L'evento
Nel 1126 il Vizir Mu'in ak-Din Kashi decise di intraprendere un'azione violenta contro i Nizariti. Ordinò alle truppe di conquistare le loro terre, saccheggiare le loro proprietà e prendere schiave le loro donne. Inviò contingenti in tutte le terre dei Nizariti.
Il Vizir in pratica aveva dato il permesso ai soldati di violare le garanzie della legge islamica per prigionieri e civili, considerando i Nizariti degli infedeli, da poter uccidere e schiavizzare.
Le cronache arabe riportano due successi. Il primo fu la conquista del villaggio di Tarz, vicino a Bayhaq, dove la popolazione fu passata a fil di spada (il loro capo si suicidò buttandosi dal minareto della moschea). Il secondo fu il raid a Turaythith dove "furono uccisi in molti, si ottenne molto bottino, quindi si rientrò". Per il resto la campagna fu inconcludente, addirittura nel nord le truppe furono ricacciate.

2 - La rappresaglia
Due Fidāʾīs si infiltrarono nella dimora del Vizir sotto le spoglie di stallieri, e, grazie alle loro abilità e alla loro dimostrazione di devozione, guadagnarono la fiducia della vittima. Poi attesero.
L'opportunità arrivò quando il Vizir li convocò per scegliere due cavalli da donare al Sultano per il Nuovo Anno Persiano. L'assassinio avvenne il 16 marzo 1127.
Semplice ed efficace.

L'azione più famosa

L'evento che segue è confuso, non tutti gli storici concordano.

Data: 28 aprile 1192.
Bersaglio: Il Marchese Corrado del Monferrato., il re di Gerusalemme.
Luogo: Tiro.
Agenti: secondo Lewis, la maggior parte delle fonti concordano che gli assassini erano camuffati da Monaci Cristiani e avevano ottenuto, come al solito, la fiducia del vescovo e del marchese.
Le voci: si dice che Re Riccardo d'Inghilterra volesse la morte di Corrado, e in effetti gli inviati di Saladino affermavano che gli assassini avessero confessato dicendo che era Re Riccardo il mandante. In realtà lo storico Zengida Ibn al-Athir affermava che questo fosse solo un pettegolezzo che girava tra i Franchi. Secondo al-Athir era stato lo stesso Saladino a volere la morte di Corrado.
Gli Ismaeliti attribuiscono l'iniziativa allo stesso Sinan, il leader degli assassini, che aveva l'approvazione e la cooperazione di Saladino, in quanto la morte di Corrado avrebbe favorito la guerra santa.
La cosa sicura è che dopo l'uccisione il Saladino garantì vari privilegi alla setta degli Assassini.

Che fine hanno fatto

Il potere degli assassini finì dopo, o durante l'invasione dei Mongoli. Il Sultano Mammelucco Egiziano, Baybars riuscì a ottenere grandi vittorie contro i Mongoli e allontanò i Franchi e gli Ospitalieri.

Assedio alamut
I mongoli assediarono e conquistarono Alamut, gli assassini lo ripresero, ma ormai il loro potere politico era andato perso.

Gli Assassini a questo punto non dovevano più il tributo che pagavano agli Ospitalieri e lo offrirono a Baybars. Questi però non apprezzava l'indipendenza degli Ismaeliti e quindi assediò e occupò le loro fortezze.
Per un breve periodo pare che gli assassini rimasero al servizio del Mammelucco, ma forse erano solo voci e leggende.
In ogni caso non si è a conoscenza di altre azioni della setta degli assassini dopo il tredicesimo secolo.

Alcuni fonti libri sostengono che gli Ismaeliti fossero fuggiti verso Est, e che, dopo anni, ricrearono la loro setta in India: i Thug.

...e alla fine vissero tutti nell'oscurità e nel mistero.

Fine.

Armi e battaglie hanno un che di rassicurante. Puoi misurarle, guardarle, riprodurle... oggigiorno si può perfino valutare scientificamente qual è il grado di penetrazione di una freccia, un proiettile o una cannonata. Ma anche in passato si poteva provare e riprovare l'efficienza di una lama o altre armi, usando un semplice manichino.
La fisica, l'anatomia umana sono scienze conosciute, utili e interessanti.

La psiche umana è più complessa, o meglio più ignota. Perfino oggigiorno su questa si possono solo usare teorie e opinioni: gli elementi che abbiamo attualmente non ci permettono di sperimentare scientificamente ogni cosa.

Eppure Hasan-i Sabbah era riuscito a sfruttarla già nell'undicesimo secolo. Le armi più potenti che aveva fornito ai suoi soldati non erano di metallo, non erano montate a cavallo e non usavano la polvere da sparo.
Erano la fede e il terrore.



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