Attento a come parli
Il modo di parlare dei personaggi può essere usato per valorizzare l'ambientazione. Ma se adottato in maniera errata si limiterà a confondere il pubblico. Sarà quindi meglio analizzare come ottimizzarlo e sfruttarlo a favore della storia.
Nell'articolo sui dialoghi abbiamo già visto che ogni personaggio ha un modo di parlare che comunica informazioni su di lui, come l'appartenenza a una professione o a una determinata classe sociale.
Ad esempio Coltan potrebbe dire: "la menzionata testimonianza scritta, prodotta da parte civile, può essere considerata solo quale prova meramente indiziaria, in quanto non è stata confermata la provenienza e non è avvalorata da alcuna sottoscrizione."
Un discorso del genere (un po' forzato in realtà, ma è giusto per capire) è indicativo della professione di Coltan e permette di rievocare la situazione che sta affrontando. Nel caso appena considerato sarà un legale, un PM, o qualcuno legato all'ordinamento giudiziario!
Il Giudice nella foto è sulle tracce di Fantasy Eydor. Presto questo articolo sarà condannato alla pena capitale (per impiccagione).
Leggilo finché sei in tempo!
Allo stesso modo possiamo usare il dialogo per sottolineare l'ambientazione della storia. Ad esempio in una vicenda ambientata nella Roma repubblicana dovrei evitare l'espressione "ok", inserita nel linguaggio comune in un periodo molto posteriore e dovrei fare attenzione al gergo usato.
Ma ci sono dei limiti oltre i quali è pericoloso spingersi. Infatti se decidessi di usare solo dialoghi in latino metterei a disagio la maggior parte del pubblico.
Tra l'altro non serve andare al latino, anche il semplice parlato del 1400, con tutti i suoi dialetti, potrebbe mettere in difficoltà.
E' accettabile una breve scena con all'interno un linguaggio diciamo "ad hoc": può aiutare a dare tono alla storia.
I fratelli Winchester ad esempio ogni tanto si mettono a usare il latino per bandire demoni, ma non si mettono mai a discutere in latino.
Quindi, a meno che non stai scrivendo per un elite circoscritta di amanti del latino o simili, sarà meglio limitare lingue arcaiche o indecifrabili allo stretto necessario.
Latinus grossus qui facit tremare pilastrus pilastros
Una maestra di latino
La traduzione della frase sopra è: Ti prego tirami un pugno subito.
Quindi se qualcuno te la dice colpiscilo, subito e forte.
Poi ti ringrazierà.
Il pubblico apprezzerà che gli presenti una nuova lingua, basta che ricordi di mantenere la storia come elemento principale.
Nel libro "L'azteco" di Gary Jennings ad esempio, ci sono parole in lingua azteca. Sono interessanti da scoprire, il pubblico le accetta e Gary le fonde bene nella storia. Le usa addirittura per coprire termini considerati volgari da noi occidentali, una scelta davvero divertente dal mio punto di vista.
Dialogo e comprensibilità.
L'elemento basilare è la comprensibilità: più la lingua è comprensibile, più può essere usata.
Ad esempio noto spesso qualche frase in inglese sparata qua e là nei manga, ma intere frasi o brevissime conversazioni in inglese possono essere proposte anche in un libro. Questo accade perché l'inglese ormai è molto conosciuto e quindi comprensibile al pubblico.
Per quanto a me non piaccia, vale la stessa cosa per il dialetto. Un po' si può usare, dopotutto è comprensibile. Poi creerà problemi ad eventuali traduzioni o a un possibile pubblico non madrelingua, ma va be', si può anche puntare a scrivere solo per gli italiani.
La moda dei film storici |
Mel Gibson ha provato a iniziare una moda per i film storici, facendo parlare i personaggi nella lingua originale dell'epoca. Pubblicando prima Passion e poi Apocalypto. Anche Quentin ha provato qualcosa di simile con Bastardi senza gloria. Ma tutti questi film in lingua originale avevano i sottotitoli. Quindi anche loro sono comprensibili. |
Dialogo ed evocazione.
In Assassin Creed Brotherhood i personaggi parlano in italiano corrente, ma a volte inseriscono parole o anche qualche struttura di frase antiquata.
Quando sbatti contro una signora quella ti dà del "manigoldo"! Un insulto che ormai non si usa più.
Sempre in Brotherhood, sono inserite parole in lingua originale miste a quelle in lingua corrente. Noi ce ne accorgiamo meno perché siamo italiani, ma chi ha provato la versione in inglese scopre che a volte i personaggi usano l'italiano. Questo è utile per calare il giocatore nell'ambientazione: Italia rinascimentale.
Rinascimento: un periodo dove la gente correva sui tetti e in cui l'assassinio rallegrava le giornate.
Usare un dialogo per rievocare un'ambientazione medioevale non è strettamente necessario, ad esempio Steven Brust usa modi di parlare e termini moderni in un fantasy. Ma può essere utile usare parole fuori dal comune; rimanendo su Steven lui ha creato un gergo criminale per l'associazione simil-mafiosa di cui fa parte il protagonista dei suoi romanzi.
La scelta migliore, tra quelle che ho individuato finora, è mischiare qua e là qualche parola "evocativa" nel dialogo, o addirittura qualche struttura di frase, senza forzare però l'intero discorso.
No! Provare no! Fare, o non fare! Non c'è provare!
Yoda
Rivelazioni
PS: io odio il latino. O meglio, il latino non centra, odio chi obbliga la gente a studiarlo.
PPS: invece io amo, voglio bene, quero e lovvo gli utenti di Fantasy Eydor!