L'evoluzione del fantasy, oggi
Ultimamente partecipo ad alcune discussioni riguardanti il fantasy, e leggo articoli che vogliono analizzare le correnti fantasy attuali.
Questo articolo vuole essere più discorsivo rispetto al solito e sarà solo un'analisi personale di quello che sta accadendo.
Il primo argomento di cui ho sentito parlare è legato alle seguenti ipotesi:
Il fantasy sta finendo? O sta diminuendo?
Ogni tanto lo sento dire. In pratica qualcuno afferma che il fantasy ha avuto la sua ondata di successo, come è capitato in passato per la fantascienza che ha avuto la sua epoca d'oro ai tempi della generazione precedente alla nostra (alla mia almeno, tra i lettori di Eydor c'è di sicuro gente più giovane ;)).
Il pubblico non vuole più maghette?
L'apice del successo fantasy è stata durante l'uscita della trilogia sul Signore degli Anelli, rapidamente affiancato dalla mega-saga di Harry Potter.
Da allora ho sentito dire che il fantasy sia in calo.
In Italia... forse. Ma con tutte le schifezze che sono state messe in giro dalle nostre amate case editrici ci credo che il fantasy non abbia avuto successo. E molti continuano a ritenerlo roba da bambini. E' un fardello che dobbiamo portarci appresso.
Ma nel mondo dire che sta avvenendo l'opposto.
Il fantasy sta crescendo.
Il fantasy classico rimane tuttora di moda. Basta guardare quanti videogiochi escono ogni anno, e basta anche considerare che continuano a uscire nuovi libri fantasy.
Certo, per ogni 10 nuove storie 8 o 9 sono complete schifezze, ma c'è sempre qualcosa che si salva ogni volta.
Aggiungiamo che il fantasy sta ormai sconfinando in altri generi. E ormai si è radicato nella cultura popolare.
Guardiamo le serie TV.
Magari non guardiamole tutte... quella di Camelot ha di bello solo una cosa: il personaggio Morgana!
Game of Thrones è ormai un successo i hype, ha raccolto l'approvazione di una buona fetta di pubblico. E tra l'altro è iniziata anni e anni dopo la pubblicazione del primo libro.
Se vogliamo uscire dal fantasy classico possiamo addirittura notare un notevole numero di altre storie.
Cosa vogliamo dire di The secret Circle?
In pratica è la versione fantasy di Melrose Place (NDdrJack su se stesso: te lo dice uno che non ha mai visto Melrose Place :p).
Supernatural e True Blood sono altre due serie da nominare.
A proposito. Voglio fare una confessione imbarazzante. Finora non ho mai apprezzato molto la serie True Blood. Nel senso che la guardavo ma non è mai stata tra le mie preferite.
Eppure la quarta serie mi è piaciuta.
Anche la fantascienza a dire il vero sta tornando un po' in auge, ma devo ammettere che per ora rimane nei videogame, e magari nei libri di Alastair Reynolds. Li ho sentito nominare da Felicia Day, ma non li ho letti, quindi se qualcuno sa dirmi se valgono la pena li faccio salire nella mia lista di lettura.
Le serie TV famose sono quelle passate di Battlestar Galactica, Star Trek e Stargate, quelle più recenti come Caprica non hanno avuto lo stesso successo.
Il fantasy non si sta limitando a crescere, diventa anche più maturo.
Ho letto un articolo dove si diceva che l'11 settembre ha cambiato la visione ingenua che avevano i fan del fantasy. Il titolo dell'articolo, tradotto, è: la guerra al terrore ci ha portati al Trono di Spade e a Joe Abercrombie?
In pratica gli amanti del fantasy prima all'attentato alle torri gemelle dell'11 settembre amavano il fantasy epico e idilliaco con elfi e spade canterine, mentre adesso vogliamo arti amputati e tradimenti.
Parliamone... il libro Game of thrones è uscito nel 1996. Cinque anni prima.
Quindi cerchiamo di non sparare affermazioni a caso.
La mia opinione è la seguente:
Il pubblico in generale si sta svegliando, e si rende conto che la realtà è densa di porcherie e gente che segue i propri interessi. E il "bene epico" è irrealistico, poco credibile, e non affascina più come una volta.
Le storie di oggi sono più oscure.
Sono molto meglio le storie di Abercrombie, e di Sapkowski, dove il bene non esiste.
Sono storie che, nonostante il lato fantasy, si sentono come realistiche. I loro personaggi e le loro ambientazoni appaiono più congruenti. Gli intrighi aumentano di molto la tensione, e i drammi morali sono fonte di conflitto.
Il tipico buono ormai appare ipocrita. Anche lui avrà degli interessi difficili da difendere, no? Si troverà pure in situazioni in cui deve scontentare qualcuno.
Capita a chiunque pure nel mondo reale senza che ci sia il destino della terra in gioco.
La tipica serata dove ci sono due feste di compleanno (o laurea o quello che vuoi) e bisogna abbandonare uno dei propri amici per andare dall'altro.
Immagina solo di avere una storia con un personaggio che affronta problemi di vita o di morte. Un personaggio del genere avrà di sicuro conflitti di natura morale, tipo: due alleati sono sotto assedio, posso salvarne solo uno. Quale?
Eppure esistono tuttora svariati eroi fantasy che vivono in un mondo diverso dal nostro dove non esistono difficoltà morali e possono vivere nel loro giardino dell'Eden.
Me e Abercrombie |
Prima di tutto una precisazione. Mi sto per paragonare ad Abercrombie, ma non voglio peccare d'arroganza. La mia è solo un'analisi per valutare le similitudini. Non voglio valutare qual è la più bella storia Io ho letto Abercrombie nel 2011, anni dopo aver scritto l'Ombra dell'incantatrice e mesi dopo aver scritto i racconti del Kleg. Eppure ho notato una marea di similitudini. Due squadre a confronto Le banche I maghi |
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