Oltre il bolognium...
Bentornato. Per me è sempre un piacere e un onore averti qua.
Spero che ti stia divertendo a imparare le arti della fiction e mi piacerebbe anche molto che le applicassi. Così un giorno potrò dire ai miei bis nipoti: "vedi, questa storia è stata creata da un utente di Fantasy Eydor!"
Se invece questo è il primo articolo che scopri. Benvenuto. Oggi è sicuramente uno dei migliori momenti per avviarti lungo il cammino degli storyliner!
Testimonial voglioso |
Allora, parti o no? |
Volevo dedicare le prime righe a pensare positivo, ma va bene. Iniziamo!
Un veloce riepilogo.
Nell'articolo sui cliché consigliavo di evitare l'uso di stereotipi all'interno di una storia. Perché un elemento già visto e stravisto annoia.
Nell'articolo sul bolognium suggerivo di collegare elementi nuovi e originali a concetti già conosciuti e accettati, in modo da rendere la storia più digeribile per il pubblico.
Unendo questi i due concetti si può trarre qualcosa di nuovo.
Un cliché di per sé potrebbe annoiare, ma, sotto un diverso punto di vista, proprio perché si dà per scontato, può venire utilizzato come spunto per creare qualcosa di nuovo e di inaspettato stravolgendo il preconcetto.
Da un cliché può nascere un concetto nuovo e originale.
Provo a proporre un paio di esempi.
Elfe scure... abbigliamento in pelle... fruste. Cosa ci nasconderà R.A. Salvatore?
Drizzt Do'Urden. Gli elfi creati da Tolkien oggigiorno sono un cliché. Sono già stati proposti in decine e decine di storie. Eppure R.A. Salvatore ha utilizzato questi stessi elfi per creare qualcosa di nuovo: gli elfi scuri.
Questi elfi, detti anche drow, hanno molto in comune con gli "elfi cliché": sono eleganti, slanciati e agili, nonché abili maghi. Tutte caratteristiche familiari per il pubblico fantasy.
Ma gli elfi scuri sono anche malvagi e vivono in comunità costruite su leggi molto rigide, e i loro capi sono le somme sacerdotesse. Quindi un regime teocratico.
Testimonial scurrile |
Si, però l'elfo scuro ha rotto il cazzo. |
E' vero. R.A. Salvatore ha insistito troppo e ormai l'elfo scuro è diventato un cliché anche lui, ma all'inizio era una buonissima idea. Funzionava fino al secondo libro. Al quattrocentoundicesimo sequel è venuto un po' a noia.
Aen Sidhe. Sono gli elfi creati da Sapkowski. E all'apparenza sono normalissimi elfi.
Solita menata: eleganti, slanciati, le loro ragazze sono tutte gnocche... insomma il tipico pacchetto elfo.
Sapkowski però li ha resi più umani e li ha inseriti in un mondo molto più realistico rispetto ad altre ambientazioni fantasy. Un mondo dove ci sono problemi d'integrazione razziale e anche problemi di trattati internazionali, mercato, concorrenza, lavoro e confini nazionali.
Questi Aen Sidhe sono snob e arroganti, ma sono anche comuni mortali con interessi tipicamente umani, con punte di razzismo.
Qui sta la novità, che avevo già visto nel ciclo di Death Gate di Margaret Weis e Tracy Hickman (il libro è La Stella degli elfi), ma Sapkowski ha fornito altre qualità agli Aen Sidhe.
L'autore polacco ha infatti inserito questi elfi in gruppi terroristici (o partigiani, dipende dal punto di vista) chiamati Scoia'tael.
Questi guerriglieri combattono per difendere le poche terre elfiche rimaste che vengono sistematicamente schiacciate dall'espansione delle società civilizzate. Insomma elfi partigiani che combattono contro contadini e mercanti umani che avanzano piano piano senza bisogno di alcuna guerra.
Per me è stato qualcosa di nuovo e interessante.
Testimonial interessato |
Si può proporre di nuovo questo conflitto tra elfi e umani? |
Può darsi, ma bisogna stare molto attenti. Questo conflitto razziale era già stato proposto anche da Terry Brooks; non è più così nuovo e forse siamo vicini alla saturazione.
Cosa si può dire a questo punto?
Usare un cliché per creare qualcosa di nuovo ha un vantaggio: permette di risparmiare spazio di spiegazione.
Se usi gli elfi o un altro elemento conosciuto non serve ripresentarli da capo, e questo è un vantaggio notevole. Bisogna solo stare attenti. Molto attenti se vuoi usare proprio gli elfi.
Stai attento! Questo elfo vuole spararti due frecce.
Come si può usare un cliché per creare qualcosa di nuovo e originale? Ti vengono in mente altri esempi?
Vuoi saperne di più?
Elfo su Nonciclopedia: ecco l'opinione di Nonciclopedia sugli elfi da utilizzare in un romanzo fantasy.
Blood of Elves di Sapkowski: la mia recensione su anobii.
Credits:
Mlad: autore dell'immagine Spider Priestess Complete è proprietario del rispettivo copyright. L'opera in questo articolo è stata utilizzata con il suo consenso.